Flavio Paolucci, più di un pezzo da 90
Flavio Paolucci. Da Guelmim a Biasca -
20/06/2024
di Vito Calabretta
Arte
'Da Guelmim a Biasca', film di Villi Hermann a lui dedicato, è lo spunto per una riflessione sull'artista, che oggi compie novant'anni
La vita che si racconta ‘Sopra i tetti di Locarno’
Sopra i tetti di Locarno -
22/04/2024
di Davide Martinoni
Il documentario
Al Rialto il lavoro di Peter Frei, prodotto da Imago Film
https://www.laregione.ch/cantone/locarnese/1749632/la-vita-che-si-racconta-sopra-i-tetti-di-locarno
Paolucci dalla luce del Sahara alle ombre dei boschi ticinesi
Flavio Paolucci. Da Guelmim a Biasca -
03/02/2024
di Antonio Mariotti
Documentario
Il regista Villi Hermann dedica il suo nuovo film al noto artista di Biasca
L'arte di Paolucci è al cinema
Flavio Paolucci. Da Guelmim a Biasca -
02/02/2024
I novant'anni di Flavio Paolucci
Flavio Paolucci. Da Guelmim a Biasca -
27/01/2024
di Dalmazio Ambrosioni
Arte
Con un film di Villi Hermann, un'esposizione e gli auguri
Herausragende Beiträge über Tessiner Persönlichkeiten
Flavio Paolucci. Da Guelmim a Biasca -
26/01/2024
Übersicht über die Preisträger und Tessiner Filme an den eben zu Ende gegangenen 59. Solothurner Filmtage
Due gesti d'amore verso l'arte e il cinema
Flavio Paolucci. Da Guelmim a Biasca -
22/01/2024
di Tito Bacciarini
Cultura e società – Soletta
Nelle Giornate cinematografiche agli sgoccioli, due splendidi pprtrait: merito delle registe Julie Frund-Pozner e Lucienne Lanaz, e di Villi Hermann
Flavio Paolucci, ritratto d'artista
Flavio Paolucci. Da Guelmim a Biasca -
15/01/2024
di Nicola Falcinella
Incontri
A Soletta, dove questa settimana inizia il Festival del cinema, Villi Hermann con il suo film omaggia Paolucci
Dalle pietre alle nuvole, verso Santa Maria degli Angeli
TAMARO. Pietre e angeli. Mario Botta Enzo Cucchi -
28/07/2023
di Clara Storti
Alla Fondazione Epper, foto di Villi Hermann, disegni di Mario Botta e bozzetti di Enzo Cucchi dicono la realizzazione del film «Tamaro. Pietre e angeli»
Cinema svizzero a Venezia: i film della Imagofilm in apertura della rassegna
Ultima sfornata -
28/12/2022
L’edizione invernale di Cinema svizzero a Venezia si è aperta con due produzioni Imagofilm Lugano: Ultima sfornata videoricordo di Villi Hermann e Il sergente dell’Altopiano. La storia di Mario Rigoni Stern documentario di Tommaso Brugin e Federico Massa.
Hanno presentato la serata il regista, produttore e sceneggiatore Villi Hermann (nella foto), con un saluto della Console generale di Svizzera a Milano, Sabrina Dallafior (nella foto).
La proiezione si è tenuta martedì 29 novembre 2022 alle 18:00 nella sede di Palazzo Trevisan degli Ulivi, Dorsoduro 810, a ingresso libero.
Cinema svizzero a Venezia è stato curato da Massimiliano Maltoni per il Consolato di Svizzera a Venezia.
Intervista a Tommaso Brugin, regista
Il sergente dell'Altopiano. La storia di Mario Rigoni Stern -
22/09/2022
Mario Fabio intervista Tommaso Brugin, regista del documentario «Il sergente dell'Altopiano. La storia di Mario Rigoni Stern».
Rete Due, Ho visto cose, 22.09.2022 alle 18:30.
Nel contesto dell'anteprima svizzera del film a Castel San Pietro, in collaborazione con:
- Museo etnografico della Valle di Muggio (MEVM)
- Cineclub del Mendrisiotto
- RSI Radiotelevisione svizzera
- Comune di Castel San Pietro
Monte Tamaro
TAMARO. Pietre e angeli. Mario Botta Enzo Cucchi -
01/09/2022
Sul sito del Monte Tamaro www.montetamaro.ch si parla anche del film «TAMARO. Pietre e angeli. Mario Botta Enzo Cucchi» di Villi Hermann. Il film è in fase di restauro presso gli studi di Andromeda a Zurigo.
Villi Hermann, 80 anni di passione
08/05/2021
di Antonio Mariotti – Corriere del Ticino, p.32
Grande schermo /
Il cineasta e produttore ticinese, tuttora in piena attività, li compie sabato
Recensione: Atlas
Atlas -
21/01/2021
di Muriel Del Don, Cineuropa
Soletta 2021 - Il nuovo lungometraggio di Niccolò Castelli parla della difficile ricostruzione di un personaggio profondamente traumatizzato
Atlas «La mia generazione colpita dall'attentato di Marrakech»
Atlas -
16/01/2021
di
Antonio Mariotti,
Corriere del Ticino, p. 25
L'INTERVISTA / Il regista ticinese Niccolò Castelli parla di «Atlas», il suo nuovo lungometraggio che aprirà le Giornate di Soletta e sarà trasmesso dai tre canali SSR mercoledì prossimo
Villi Hermann, rassembleur engagé
15/01/2021
Le Courrier de Genève, Cinéma, vendredi 15.01.2021, de Emmanuel Deonna
Villi Hermann, rassembleur engagé
Cinéaste talentueux et travailleur acharné, le Tessinois a développé une œuvre féconde et engagée, ancrée dans le territoire et l’imaginaire helvétiques. Les Journées de Soleure lui rendent hommage.
Il passato in bianco e nero scorre in un film "ritrovato"
Cerchiamo per subito operai, offriamo... -
18/10/2020
In una pellicola "ritrovata" il passato in bianco e nero
Cerchiamo per subito operai, offriamo... -
17/10/2020
Restaurato un film ancora attuale sulle tragedie nel lavoro
In una pellicola "ritrovata" il passato in bianco e nero
di Mauro Spignesi
Cosa è cambiato dagli anni Settanta a oggi? Tanto e nulla. Tanto, perché la società è andata avanti, sono state raggiunte importanti conquiste sociali e sindacali, sul fronte della sicurezza ci sono norme più restrittive, ancora migliaia di lavoratori si alzano all’alba, passano la frontiera e arrivano in fabbriche (e uffici) in Svizzera. Nulla, perché i frontalieri muoiono ancora nei cantieri, come è accaduto la settimana scorsa a Gordola, e prima ancora a Lugano e a febbraio a Monteggio. Scene che si ripetono e che assomigliano maledettamente a quelle in bianco e nero racchiuse in una pellicola storica, Cerchiamo per subito operai, offriamo..., girata in 16 millimetri nel 1974 dal regista e produttore Villi Hermann, e ora restaurata dalla Imago Film (si può vedere in versione on demand sulla piattaforma filmo.ch).
Il film-documentario si snoda attraverso tre assi narrativi, partendo dal racconto di una vedova italiana, il cui marito è deceduto in Svizzera vittima del lavoro. "Queste operazioni - spiega Toni Ricciardi, professore di Storia delle migrazioni all’Università di Ginevra e saggista - sono importanti perché ci costringono a fare i conti con la nostra storia fatta di momenti dolorosi e un passato migratorio che tanti, anche arrivati da lontano, vogliono dimenticare in fretta. Invece è importante la conservazione e la trasmissione della memoria. E dunque anche il film Cerchiamo per subito operai, offriamo... va visto, va inquadrato in questo contesto".
La pellicola, che rientra in quel cinema di denuncia e documentazione, è un’istantanea degli anni Settanta, "che ha il pregio di illustrare un problema quanto mai attuale e delicato per la nostra coscienza, quella dei frontalieri e i loro rapporti col padronato e con i sindacati svizzeri", scrisse nel 1974 Guglielmo Volonterio sul Corriere del Ticino.
Grazie a filmo.ch, la piattaforma che si occupa di restaurare le opere storiche del cinema elvetico e di restituirle al pubblico in video on demand, Cerchiamo per subito operai, offriamo è ora disponibile con sottotitoli in italiano, tedesco e francese, con le musiche della Comune di Dario Fo. Nadia Dresti, direttore artistico del Locarno Film Festival, una delle esperte che sceglie le pellicole da digitalizzare e rilanciare, ha scritto che "rivisto oggi, il primo lungometraggio documentario di Villi Hermann colpisce per la sua attualità" e per "la sua forza di denuncia, per la capacità di dare ascolto a chi di solito non ha voce".
Per Toni Ricciardi, tuttavia, la pellicola va legata "alle lotte degli Anni settanta. Non dimentichiamo che nove anni prima, nel 1965, in Vallese, ci fu la tragedia nel cantiere della diga di Mattmark, con 88 operai morti. E che nel 1969, una statistica europea indicava come il maggior numero di morti bianche si registrasse in Svizzera. Certe tragedie, ieri come oggi, vengono liquidate come fatalità. Ma la fatalità non esiste, esistono lavoratori più deboli, ricattabili che devono subire pressioni in settori dove la forte concorrenza erode i margini di guadagno creando nei cantieri condizioni ad alto rischio".
Il lavoro di Hermann rientra in quel filone di docu-film che mostrano una realtà che (quasi) nessuno vuol vedere. "Ma queste pellicole - racconta ancora Ricciardi - sono spesso passate in circuiti non rivolti al grande pubblico. Un po’ come è accaduto inizialmente ad Alvaro Bizzarri, l’operaio diventato regista, che ha denunciato le condizioni dei lavoratori stagionali. Ma passavano nel cine-club delle Colonie libere italiane. Ora con la digitalizzazione è invece possibile riscoprire la nostra storia".